Piccolo Museo 1915-1918

“Roberto Favero”

Nel cuore dell’Albergo San Giovanni si trova il Piccolo Museo 1915–1918, una raccolta unica dedicata alla Prima Guerra Mondiale, aperta al pubblico dal 1990. Un luogo speciale dove storia, memoria e territorio si incontrano in un percorso affascinante e coinvolgente.

Il museo sorge in una zona che fu teatro degli ultimi e decisivi scontri dell’estate 1918, quando le truppe italiane riuscirono a fermare l’avanzata nemica, aprendo la strada all’armistizio. Un contesto storico che rende la visita ancora più suggestiva.

La collezione nasce dalla passione di Roberto Favero, appassionato recuperante prematuramente scomparso, il cui lavoro è oggi portato avanti dal fratello Luciano. In oltre trent’anni il museo ha raccolto centinaia di reperti provenienti dal Monte Grappa e dai Colli Alti, aree ancora oggi ricche di testimonianze che affiorano con il disgelo.

Durante la visita si possono ammirare oggetti personali dei soldati—gavette, borracce, piccoli utensili e souvenir artigianali ricavati da bossoli e materiali militari—assieme a elmetti, divise, attrezzature da trincea, armi, baionette e una mitragliatrice originale. Un’attenzione particolare è dedicata agli Arditi del IX° Reparto d’Assalto, protagonisti della conquista del Col Moschin.

Ogni pezzo racconta una storia e permette di vivere da vicino le vicende dei soldati di diverse nazionalità che combatterono su queste montagne.

Durante l’anno il museo ospita anche raduni di recuperanti e mostre-scambio, mentre a fine giugno, in occasione della Battaglia del Solstizio, è possibile assistere alle celebrazioni storiche al Col Moschin.

Un museo intimo ma ricchissimo, perfetto per chi vuole scoprire la Grande Guerra attraverso un racconto autentico e profondamente legato al territorio.


Trincea Didattica

A pochi passi dal Piccolo Museo si può vivere un’esperienza davvero unica: la visita a un autentico tratto di trincea della Grande Guerra, perfettamente conservato. Camminando lungo il percorso, si possono ancora riconoscere le scalinate da cui i fanti si affacciavano per il tiro, i ricoveri scavati nella roccia, gli appostamenti delle vedette e le piazzole che ospitavano armi leggere e piccoli cannoncini. Un tuffo nella storia, immersi nella natura e nel silenzio dei Colli Alti.

Questo luogo custodisce anche una pagina toccante del passato. Durante i lavori di manutenzione del 2006, un cedimento del terreno riportò alla luce i resti di tre soldati caduti nella Battaglia del Solstizio. Dopo il ritrovamento, le salme furono ricomposte con grande rispetto e trasferite nel Sacrario di Cima Grappa, dove riposano oggi.

Sul punto esatto del ritrovamento – dove per quasi novant’anni erano rimasti due soldati austro-ungarici e un soldato italiano – si trova ora una semplice e suggestiva croce commemorativa, opera dell’artista Michele Fuser, voluta dall’Associazione Il Piave 1915-1918.

Un luogo emozionante, che permette di camminare nella storia e rendere omaggio a chi qui ha combattuto.